lunedì 17 gennaio 2011

Le regole dello squash: la numero 17


Regola numero 17
Condotta in campo

17.1 Quando l'arbitro giudica un comportamento di un giocatore offensivo, o intimidatorio, nei confronti dell'avversario, di un ufficiale di gara, o di uno spettatore, deve penalizzare il giocatore.

(G15) 17.2 Le offese che deve tenere in considerazione l'arbitro in funzione di questa regola possono essere oscenità udibili e visibili, abuso verbale e fisico, dissentire platealmente dall'arbitro o dal segnapunti, l'abuso di racchetta, palla o campo, il coaching al di fuori dell'intervallo tra i game. Altre offese possono riguardare il significativo e deliberato contatto fisico (Regola 12.12.1), l'eccessivo movimento della racchetta (Regola 12.4), il riscaldamento antisportivo (Regola 3.2), il rientro in ritardo in campo (Regola 7.4), il gioco o azione pericolosa (Regola 16.3.1.3), la perdita di tempo (Regola 7.6).

(G16) 17.3 L'arbitro applicherà una delle seguenti penalità per le precedenti offese
  • warning (detto Conduct Warning)
  • punto assegnato all'avversario (Conduct Stroke)
  • game assegnato all'avversario (Conduct Game)
  • incontro assegnato all'avversario (Conduct Match)
17.3.1 Se l'arbitro interrompe il gioco per assegnare un Conduct Warning, assegnerà un Let.

17.3.2 Se durante uno scambio l'arbitro valuta che ci sia stata una infrazione alla quale debba essere applicato un Conduct Stroke, fermerà il gioco, se non è già terminato, e prenderà la decisione assegnando il punto. L'applicazione del Conduct Stroke è il risultato dello scambio.

17.3.3 Se l'arbitro decide di applicare un Conduct Stroke per un fatto successo tra due scambi, il risultato dello scambio rimane e un ulteriore punto viene assegnato al giocatore, che servirà comunque dallo stesso box.

17.3.4 Se l'arbitro applica un Conduct Game, il game sarà quello in corso o il game successivo se il game è terminato. Non ci sarà un ulteriore intervallo di recupero. Il giocatore che subisce il Conduct Game mantiene il punteggio acquisito.

"Anche se si può capire del nervosismo, talvolta è fin troppo quello che alcuni giocatori riescono a fare in campo tra insulti, racchette rotte e contestazioni."

(pubblicato il 8 gennaio 2007)