E’ sempre un disastro quando si rompono le corde della racchetta di squash preferita, anche quando ce n’è un’altra di scorta pronta nel portaracchette.
La rottura delle corde può diventare un elemento di disturbo nella psicologia di un giocatore, soprattutto se l’incidente capita durante l’incontro di un torneo.
Come non cadere in questa trappola psicologica?
- Prima di tutto non bisogna avere una “racchetta preferita”. Se un giocatore ne ha più d’una deve usarle tutte indistintamente in modo da abituarsi alle differente tensioni e ai diversi pesi (ebbene si, anche due racchette dello stesso modello possono essere tra di loro leggermente diverse).
- Secondo, se si possiede una sola racchetta, beh, è meglio averne almeno due, soprattutto se si fanno anche dei tornei. Appunto per evitare questo caso di disturbo.
- Terzo, non bisogna aspettare la rottura delle corde per sostituirle. Ancora una volta se si fanno dei tornei non è il caso di arrivare all’evento con un incordatura vecchia di mesi e consumata. Prevenire è meglio che curare, anche nello squash!!!
Perchè tutto questo pistolotto di “strategia spicciola”? Perchè ieri ho rotto le corde della mia racchetta di squash preferita. OSTI!!!
Mi piace montare delle corde di un calibro abbastanza grosso, uso le Babolat 125. Le uso grosse perchè sono difficili da rompere e non mi piace cambiarle troppo spesso. (pigrizia)
Tra l’altro la mia Price O3 Black non è proprio una passeggiata da incordare e fa sudare 7 camicie!!!