mercoledì 12 marzo 2008

LA MIA ROUTINE PREFERITA DI ALLENAMENTO

Quali sono gli esercizi migliori? Che esercizi fai? Quante volte fai allenamento? L’argomento a cui si riferiscono queste domande è l’allenamento in campo in coppia.

Mi è capitato molte volte di rispondere a queste domande, io stesso le ho fatte a giocatori più forti di me per cercare di carpire qualche trucco che ancora mi scappava. Utilizzerò questo post per elencare brevemente i miei esercizi preferiti quando faccio routine. Questa è per me la selezione migliore tra tutti gli esercizi possibili ed è quella che mi garantisce, se la pratico con costanza, il più alto tasso di miglioramento tecnico possibile. Ovviamente aggiungo o modifico qualche volta gli esercizi, ma devo dire che questi sono ineguagliabili.

campo di squash

BOAST E LUNGOLINEA

E’ sempre il primo esercizio e lo utilizzo generalmente per completare il riscaldamento. Il ritmo è lento e costante, il movimento in campo è senza interruzioni: cerco di giocare ogni colpo in allungo e di ritornare al centro.

Quando faccio l’esercizio nella parte frontale del campo mi concentro nel tirare il lungolinea il più profondo possibile, negli ultimi centimetri di campo prima del vetro, non troppo forte, alto, e che non tocca mai il muro laterale: l’obiettivo è quello di riuscire a giocarlo il più attaccato possibile al muro laterale.

Quando faccio l’esercizio nella parte posteriore del campo mi concentro nel giocare il boast nel nick, basso e teso, non troppo forte in modo che comunque la pallina rimanga nell’angolo. Come variante utilizzo il boast a due sponde, ma giocato in modo che il secondo rimbalzo sia vicino al nick del muro opposto.

BOAST E LUNGOLINEA CON DUE COLPI

E’ una variante dell’esercizio precedente e cerco di curare la tecnica dei colpi. Il ritmo è ancora più lento della versione ad un singolo colpo e anche qui, come prima, torno in centro e colpisco la pallina in allungo.

Quando sono a fondocampo cerco di colpire, se possibile, il lungolinea del mio compagno dopo il rimbalzo dal vetro, e rimetto la pallina lungolinea nell’ultima porzione di campo vicino al vetro. Gli obiettivi sono due, il primo è la profondità del colpo, il secondo è quello di non toccare il muro laterale con la pallina. Il boast seguente è un colpo secondario, utilizzato solo per passare la pallina al mio compagno, che comunque cerco di giocare a due sponde per costringerlo ad allungarsi per smorzare.

Quando sono nella parte frontale del campo faccio la smorzata cercando di prendere la pallina prima che rimbalzi contro il muro laterale. L’obiettivo è giocarla nel nick, ma comunque in modo che la pallina cada prima sul pavimento che sul muro laterale. Ancora una volta il lungolinea seguente diventa un colpo di passaggio per il mio compagno, che cerco di giocare con diverse forze e lunghezze.

LUNGOLINEA

E’ il terzo esercizio della routine e il ritmo comincia a salire. Gli spostamenti si fanno più intensi e può essere fatto con molte varianti, ma io ne utilizzo sostanzialmente solo due.

Nella prima parte dell’esercizio continuo sulla falsariga dei due esercizi precedenti a giocare il lungolinea nell’angolo di fondocampo. Alto e non troppo forte, vicino e parallelo al muro. Il mio movimento di uscita dall’angolo è veloce e torno sempre molto vicino alla T. Lascio però sempre scorrere il colpo del mio compagno a fondocampo.

Nella seconda parte dell’esercizio la mia palla comincia ad essere più forte e bassa. L’obiettivo cambia e la lunghezza è calibrata in modo che la pallina muoia con il secondo rimbalzo prima del vetro. Esco ancora veloce dall’angolo, vado molto vicino alla T e cerco appena ne ho la possibilità di colpire la pallina al volo.

LUNGOLINEA E INCROCIATO

Con questo esercizio mi concentro nel giocare la palla più in anticipo possibile. Generalmente la routine prevede che si facciano due lungolinea e un incrociato: così facendo ognuno dei due giocatori fa l’incrociato sempre dalla stessa parte (poi si cambia lato).

Quando faccio l’incrociato cerco di giocarlo nell’angolo e che sia relativamente facile da anticipare per il mio compagno. Se mi rendo conto che anticipa al volo senza problemi allora cerco di giocare più angolato.

Il primo lungolinea dell’esercizio è una volee. Mi porto molto in centro al campo e anticipo l’incrociato del mio compagno al volo e cerco di giocare la pallina nell’angolo di fondocampo.

Il secondo lungolinea è un colpo di rimessa. Cerco di prendere il primo lungolinea del mio compagno dopo il vetro e rimetto la pallina nell’angolo di fondocampo.

BOAST PALLONETTO VOLEE

E’ un esercizio di corsa in cui bisogna applicare anche una buona dose di tecnica. Il ciclo di colpi prevede uno dopo l’altro un boast, un pallonetto e poi una volee lungolinea.

Il colpo fondamentale dell’esercizio è la volee lungolinea subito dopo il pallonetto. Molto difficile se il pallonetto è giocato bene, ma che mi concentro a mettere parallela al muro laterale (che non deve mai toccare) e profonda nell’angolo.

Il secondo colpo per importanza è il pallonetto, che cerco di tenere sempre dentro al campo e che rimbalzi nell’angolo senza prendere la parete laterale.

Il boast è un colpo secondario che deve semplicemente essere fatto senza errori.

INCROCIATO VOLEE

E’ un esercizio da giocare praticamente da fermo, di pura tecnica. Si giocano due colpi a testa, una volee smorzata nell’angolo e un incrociato. In questo esercizio quello che conta è il riflesso nel colpire l’incrociato, la volee deve essere nell’angolo, vicino al nick, e comunque la pallina deve rimbalzare prima a terra che sul muro laterale. In questo esercizio curo principalmente la tecnica di esecuzione del colpo, il movimento, rapido e preciso sulla palla.

L’incrociato deve essere centrale, se ci si rende conto che viene intercettato senza problemi si può prima aumentare la forza e la velocità della pallina, poi si può anche aumentare l’angolazione.

SMORZATA

Come l’esercizio precedente si fa praticamente da fermo. Un giocatore in questo caso fa il feeder, ossia si posiziona vicino all’angolo frontale e gioca la pallina in diverse zone della parte frontale del campo; l’altro giocatore smorza ogni colpo del feeder nell’angolo.

L’obiettivo è sempre il nick, e ancora una volta è meglio smorzare la pallina prima sul pavimento che sul muro laterale. Anche in questo caso mi concentro principalmente sulla tecnica di esecuzione del movimento.

QUANTE VOLTE E QUANTO TEMPO

Una sessione di routine a settimana è obbligatoria per ogni giocatore che ha qualche velleità agonistica. Un allenamento del genere è molto meglio di una partita se l’avversario è sempre lo stesso.

Quanto tempo devono durare gli esercizi? Beh, è del tutto soggettivo, 3-5 minuti ad esercizio sono sufficienti. Io generalmente non guardo mai il tempo, ma non cambio esercizio fino a quando mi rendo conto che lo sto eseguendo nel modo migliore.